Dio interviene con delicatezza
Il Signore ci chiama ad essere testimoni delle opere che
compie nella nostra vita per far conoscere la sua grandezza.
Non possiamo proprio tacere …
più proclamiamo la sua potenza più irrobustiamo la nostra
fede e quella di chi ci è vicino.
Con entusiasmo voglio proprio testimoniare la grazia
con cui Dio si è preso cura di me…
Accadde il venerdì 2 marzo 2007:
esattamente nella mattinata di quel giorno, percorrendo un tratto di strada che abitualmente facevo per mio lavoro di operatore domiciliare, ebbi un grave incidente a seguito del quale subii la frattura della calotta cranica e la rottura della vena temporale che comprometteva la parte destra del cervello ed il nervo ottico oltre alla frattura del bacino su entrambi i lati con lo spostamento dell’asse della colonna vertebrale alla sua estremità .
Dell’incidente non ricordo nulla, perché persi subito coscienza.
Stetti in coma per una settimana…. mi riferì mio fratello che inizialmente, quando mi trasportarono con l'eli-soccorso all’ospedale “Cattinara” di Trieste, davano veramente poca speranza.
La mano di Dio ha provveduto ad ogni cosa al momento giusto guidando anche la persona che si trovò a passare proprio in quella direzione a pochi minuti dall’accaduto e che provvidenzialmente mi prestò il 1°soccorso , infatti ha saputo come prontamente intervenire.
Saputo dell’accaduto iniziò ad essere innalzato un fiume di preghiere, in concomitanza,
proprio a Trieste si teneva quel fine settimana l’incontro di musica e canto del rinnovamento
nello Spirito Santo, di cui abbraccio la spiritualità dal 1997 , nel momento di preghiera
mi hanno ricordata fortemente.
Specifico che, al termine di ogni nostro incontro di lode, viene letto un passo dalla Bibbia;
quel giorno la parola proclamata fu dal passo di
Isaia 43, 1-4
“Non temere, ti ho chiamato per nome e ti ho liberato, se tu
attraverserai fiumi profondi io sarò con te, le acque non ti
sommergeranno, se passerai attraverso il fuoco tu non brucerai.
Io sono il Signore tuo Dio, non temere io sono con te.”
Questo esprime esattamente come mi sono sentita sempre da dopo il risveglio dal coma,
un divino risveglio… non potrò mai dimenticare l'immensa grandezza e l'intensità vissuta
per la meravigliosa certezza di un accompagnamento angelico.
Di questo momento mi riesce difficile descrivere in che misura l’amore di Dio mi ha dato
una tal pienezza che mi faceva capire che nient’altro mi abbisognava.
Ho vissuto l’abbandono fiducioso in un Dio straordinariamente presente, vicino …
nella piena certezza che si stava occupando di me al meglio in ogni cosa mi necessitasse,
non provavo mai paura o timore per il dolore fisico, o preoccupazione di pormi domande
ed avere risposte su cosa mi fosse accaduto, posso proprio affermare di essermi sentita
portata in braccio.
La delicatezza e la tenerezza di Dio è speciale per ognuno, mi sono sentita cullare mentre mi
risvegliavo da uno stato di grazia in cui la mia anima esultava di gioia con il canto :
“ Grandi cose ha fatto il Signore per noi…..
ha fatto germogliare i fiori tra le rocce,……
ed ora vogliamo cantare vogliamo gridare
l’amore che Dio ha versato su noi.
Tu che hai strappato dalla morte hai sollevato
il nostro viso dalla polvere…….
tu che hai sentito il nostro pianto nel nostro cuore
hai messo un seme di felicità…..”
L’impeto che avevo nell’anima mi induceva fortemente a esprimere con voce di giubilo il
canto, però ho avuto la fermezza, mossa dalla coscienza, di capire che forse potevano
pensare che ero uscita di senno.
Mentre mi stavo riprendendo dolcemente, ho avuto chiaramente l’immagine della
venerata Concetta Bertoli di Mereto, e dentro di me ho sentito che aveva fortemente
interceduto dall’alto per me.
Ho provato in cuor mio un grande privilegio per essere stata preservata da un tragico
destino.
Esattamente il venerdì della settimana precedente avevo partecipato alla veglia
di preghiera tenutasi nella Chiesa di Mereto di Tomba in occasione della memoria
della venerabile e prestato visita anche alla stanza dove ha trascorso 26 lunghi
anni a letto nella sofferenza.
Qui preciso che la persona intervenuta (subito dopo l'incidente) è proprio di Mereto di
Tomba, ciò mi rende doppiamente consapevole di quanta grazia mi è stata donata .
Quella persona, trovandosi esattamente a percorrere quel tratto di strada, quel giorno..
a pochi minuti da quanto successo… ebbe la prontezza, vedendo il mio corpo
accasciato al suolo sul ciglio della strada ,di attuare le prime manovre di soccorso,
accortosi che avevo la lingua riversa per cui sarebbero bastati pochi minuti per non
dare speranza , benedico il Signore che lo ha reso strumento prezioso di salvataggio.
Tutto è andato per il meglio, grazie ai medici agli operatori che mi hanno accompagnato,
all’evolversi, in tempi rapidi, dei miglioramenti avuti ad un insieme di cose sistematesi
nei modi e nei tempi giusti , nella certezza che dall’alto la mano di Dio conduceva con
ordine il ricamo della vita.
Dopo una lunga degenza sono uscita dagli ospedali, riuscendo ad iscrivermi per tempo
sono andata al pellegrinaggio a Lourdes, con l’Unitalsi, e ad agosto con grande
entusiasmo ho partecipato al festival dei giovani che si tiene a Medjugorie.
Qui la grazia è sovrabbondata per completare il mio percorso di guarigione , dato che
la frattura avuta dei due lati del bacino aveva compromesso il mio stare in completo
equilibrio quando camminavo, avvertivo un dislivello, questo si è attutito notevolmente
dopo aver fatto la salita al monte della via Crucis (Krysvat). Durante la discesa il mio
camminare era più sciolto, diverso da quando ero salita, mi sentivo indefinibilmente
felice, con la mente immersa in uno sgorgare di pensieri impregnati in profonda gratitudine
per quanto immeritatamente ricevuto.
Seguì, che in una mattinata di quei giorni intensi di preghiera ,canti, testimonianze,
mentre P.Jozo, conduceva un momento di catechesi e preghiera rivolta alla moltitudine
di persone che oltre a riempire il piazzale si poteva osservare che ovunque era gremito
di gente, in questo sentirmi far parte di un corpo unico, chiesa viva, ci fu il momento in
cui mi sentii pervadere da un forte brivido di commozione, quando venne citato lo
stesso versetto della Bibbia, dal passo di Isaia, il quale aveva segnato l’inizio del
percorso di guarigione dal momento dell’incidente avuto.
Qui ho capito che la parola di Dio mi stava parlando personalmente …
nel cuore e segnava il completarsi del percorso…
Quanta magnificenza in cuore, difficile da poter esprimere, la immetto in un canto di lode,
inneggiando al Signore della vita, per la bellezza dei prodigi che compie,
per la fede donatami e per avermi dato occhi per vedere le sue meraviglie contornate
da un ricamo intessuto d'amore infinito.
Con gioia cantiamo al nostro Dio!
Loretta
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